La nostra CRESIMA

Cari ragazzi, state diventando grandi e vi affacciate alla vita da adulti. Ricevendo la Cresima voi portate a compimento l’itinerario dell’«iniziazione cristiana»: l’avete iniziato il giorno del vostro Battesimo, quando i genitori hanno scelto per voi il dono della fede in Gesù Cristo e vi hanno fatto diventare partecipi della Chiesa. In questi anni siete cresciuti e avete imparato tante cose; avete cominciato a conoscere personalmente il Signore Gesù e il suo Vangelo; avete ricevuto il dono dell’Eucaristia e avete imparato lo stile della vita cristiana; siete cresciuti non solo di statura, di età e di conoscenza; siete maturati anche nella fede.

Ora è il momento di una vostra libera e responsabile scelta: guidati dai genitori, dagli educatori e dagli amici, voi scegliete di continuare a camminare nella Chiesa con Gesù verso la pienezza della vita cristiana. Per questo chiedete il sacramento della Confermazione.

Il sacramento della Confermazione

La Cresima è in stretta continuità con il Battesimo, al quale è legata in modo inseparabile. Questi due Sacramenti, insieme con l’Eucaristia, formano un unico evento salvifico, che si chiama «iniziazione cristiana»: grazie a questi Sacramenti veniamo inseriti in Gesù Cristo morto e risorto e diventiamo nuove creature e membra della Chiesa.

Nell’antichità cristiana questi tre Sacramenti si celebravano in un unico momento, al termine del cammino catecumenale, normalmente durante la Veglia Pasquale. Poi col tempo la Chiesa in Occidente ha pensato di distinguere i tre momenti e di conferire questi Sacramenti in fasi diverse della crescita personale, per sottolineare l’importanza del cammino di formazione che ognuno deve fare, per inserirsi nella comunità cristiana in modo adulto e responsabile.

La parola “Cresima” significa “unzione”. Assomiglia al nome “Cristo”, che è un termine greco, adoperato per tradurre l’ebraico “Messia”: entrambi vogliono dire “Unto”, cioè consacrato. Gesù è l’unico vero Unto, il Messia, il Santo di Dio. Ma noi – credendo in lui – diventiamo partecipi della sua consacrazione: attraverso l’olio detto “sacro Crisma” veniamo conformati a Cristo, cioè diventiamo simili a Lui.

Lo stesso sacramento è detto anche “Confermazione”: questa parola, più semplice, ci ricorda che tale dono conferma il Battesimo, cioè apporta una crescita della grazia battesimale, ci unisce più saldamente a Cristo, porta a compimento il nostro legame con la Chiesa, ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede, per confessare il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua croce.

Come ogni sacramento la Cresima non è opera degli uomini, ma di Dio, il quale si prende cura della nostra vita in modo da plasmarci ad immagine del suo Figlio, per renderci capaci di amare come Lui. Egli lo fa infondendo in noi il suo Spirito Santo, la cui azione pervade tutta la persona e tutta la vita.

Negli Atti gli Apostoli, al capitolo 2, si racconta l’evento della Pentecoste, cinquantesimo giorno dopo la Pasqua, quando sui discepoli riuniti insieme nel cenacolo è disceso lo Spirito Santo con fenomeni che richiamavano la rivelazione del Sinai (terremoto, vento, fuoco). Pieni di Spirito Santo gli apostoli uscirono all’aperto e cominciarono ad annunciare a tutti le meraviglie compiute da Dio nella vita di Gesù e nella loro stessa esperienza.

Quelli che accettavano la predicazione degli Apostoli e aderivano con la fede a Gesù, riconoscendolo il Cristo e il Figlio di Dio, venivano battezzati; poi, attraverso l’imposizione delle mani, ricevevano il dono dello Spirito. Questa prassi dura fino ad oggi, rendendo perenne nella Chiesa la grazia della Pentecoste.

Il dono dello Spirito Santo

La tradizione cattolica considera l’imposizione delle mani da parte degli Apostoli la pri­ma origine del sacramento della Confermazione: pur essendo separata dal Battesimo, perché conferita alcuni anni dopo, la Cresima riprende l’unzione post-battesimale e l’imposizione delle mani da parte del Vescovo, successore degli Apostoli, segna la continuità con le origini apostoliche della Chiesa di Cristo.

Ricevendo il dono dello Spirito Santo dalle mani del Vescovo, voi diventate cristiani maturi e manifestate pienamente la comunione con il vostro Pastore, dal momento che il Vescovo è garante e servo dell’unità della Chiesa diocesana.

Il legame con il Vescovo si ha pure attraverso l’uso del sacro Crisma, un olio profumato, che viene consacrato ogni anno, il Giovedì Santo, durante la Messa cri­smale, da ogni Vescovo per tutta la sua diocesi. Così, anche se per qualche necessità è un presbitero a conferire il sacramento della Confermazione, grazie al Crisma è garantito lo stretto vincolo con il successore degli Apostoli.

Dunque con i segni sacramentali dell’imposizione delle mani e dell’unzione con il sacro Crisma viene data a voi una speciale effusione dello Spirito Santo, come già fu concessa agli Apostoli il giorno di Pentecoste. Questo dono vi radica più profondamente nella relazione di figli verso Dio che chiamiamo “Padre”, vi rende partecipi della missione stessa di Cristo e aumenta in voi i doni dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo è il Dono per eccellenza: è l’Amore di Dio riversato nei nostri cuori. Questa meravigliosa potenza d’amore è Dio in persona ed entrando nella nostra vita ci aiuta a vivere da cristiani grazie ad alcuni doni: sono disposizioni permanenti che ci rendono docili ad obbedire con prontezza alle ispirazioni divine.

I doni dello Spirito Santo

Il profeta Isaia aveva annunciato che il futuro Messia sarebbe stato ricolmato di ogni qualità spirituale: «Su di lui si poserà lo Spirito del Signore, Spirito di sapienza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di conoscenza e di pietà. Si compiacerà del timore del Signore» (Is 11,2-3). Queste caratteristiche apparten­gono nella loro pienezza a Gesù, che è il Cristo, il vero Re erede delle promesse fatte da Dio a Davide.

La tradizione catechistica della Chiesa ha riconosciuto in questo elenco i sette doni dello Spirito Santo, conferiti ai cristiani attraverso il sacramento della Cresima. Essi sono la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio. Questi doni completano e portano alla perfezione le virtù di coloro che li ricevono, perché i figli di Dio sono guidati e si lasciano guidare dallo Spirito di Dio.

Per questo, nel momento della Cresima, il Vescovo stende le mani sui cresi­mandi, ripetendo il gesto apostolico dell’imposizione delle mani e lo accompagna con una preghiera che invoca l’effusione dello Spirito e dei suoi santi doni:

«Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rige­nerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapien­za e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore. Per Cristo, nostro Signore».

L’olio e il sigillo

Dopo aver invocato lo Spirito Santo, il Vescovo ripete l’imposizione della mano destra sul capo di ciascuno e con il pollice intinto nel Crisma fa un segno di croce sulla fronte, pronunciando le parole:

«Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono»

Rispondendo «Amen», ciascuno dice di accettare quel dono, esprime la propria fede e manifesta la volontà di farla fruttificare.

Nel rito di questo sacramento l’unzione con l’olio è un segno significativo e importante: esso indica e imprime il sigillo spirituale. L’olio ha la caratteristica di penetrare delicatamente nella pelle e di lasciare una macchia sui vestiti. Perciò raffigura l’opera dello Spirito Santo, che penetra dolcemente nella nostra vita e lascia un segno indelebile della sua presenza e della sua azione.

Nell’antico simbolismo biblico l’unzione presenta una grande ric­chezza di significati: l’olio è segno di abbondanza e di gioia, rende agili gli atleti e i lottatori; è anche segno di guarigione, poiché cura le contusioni e le piaghe e rende luminosi di bellezza, di salute e di forza. Questi significati dell’unzione con l’olio si ritrovano tutti nella vita sacramentale. In particolare l’unzione con il sacro Crisma nella Confermazione è segno di consacrazione: ci fa “cristiani”, cioè maggiormente partecipi alla missione di Gesù Cristo e al­la pienezza dello Spirito Santo di cui egli è ricolmo, in modo che tutta la nostra vita effonda il profumo di Cristo.

Per mezzo di questa unzione il cresimando riceve il sigillo dello Spirito Santo. Il sigillo è il simbolo della persona, il se­gno della sua autorità e della sua proprietà su un oggetto; il sigillo autentica un atto giuridico o un documento e, in certi casi, lo rende segreto. Perciò il sigillo dello Spirito Santo segna l’appartenenza totale a Cristo, l’essere al suo servizio per sempre, ma anche la promessa della divina protezione nelle prove della nostra vita.

Gesù stesso adopera per sé questa immagine, dicendo di appartenere pienamente a Dio, perché il Padre ha messo su di Lui il suo sigillo (Giovanni 6,27). L’apostolo Paolo poi ci insegna che il cristiano è segnato con un sigillo:

«È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il si­gillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori» (2Corinzi 1,21-22).

Il rinnovo delle promesse battesimali

La Confer­mazione costituisce il compimento del Battesimo; come il Battesimo si riceve una sola volta, perché come il Battesimo conferisce il «carattere», cioè imprime nell’anima un segno spirituale indelebile. Con questo sacramento dunque Gesù Cristo segna ciascuno di noi con il sigillo del suo Spirito, rivestendoci di potenza dall’alto, perché possiamo diventare suoi testimoni.

Ricevere la Cresima vuol dire assumere il compito di professare pubblica­mente la fede cristiana, quasi per un incarico ufficiale: i cresimati sono chiamati ad essere testimoni, convinti e contenti, del Signore Gesù in tutte le realtà della vita.

Per questo prima del rito sacramentale voi cresimandi sarete invitati a rinnovare le promesse del vostro Battesimo: accettate l’impegno che un giorno hanno assunto i vostri genitori, adesso che siete cresciuti dite la vostra decisione di seguire Gesù e di credere in lui; anzi affermate il desiderio di impegnarvi ad essere suoi testimoni per tutta la vita.

Dalle parole … ai fatti!

La teoria purtroppo si scontra spesso con una realtà ben diversa. Tutta questa bella dottrina teologica in genere riguarda voi giovani, all’inizio dell’adolescenza, presi da tanti e svariati interessi: il rischio è che la Cresima sia solo una tappa rituale, propria di una abitudine religiosa, ma non tocchi veramente la vostra vita.

Talvolta si dice che la Cresima è il sacramento “dell’abbandono”! Invece di iniziare un impegno adulto e responsabile di testimoni della fede cristiana, molti ragazzi che hanno ricevuto la Confermazione spariscono dalla vita della parrocchia. Invece di raggiungere la maturità della vita cristiana, smettono addirittura di praticare e considerano la Cresima il traguardo di fine-catechismo, il congedo dalla comunità cristiana.

Il problema è evidente e non sappiamo risolverlo, perché non si risolve con regole o norme. È questione seria di vita spirituale e pastorale, che bisogna affrontare con spirito evangelico e grande desiderio di rinnovamento ecclesiale, dove ognuno è chiamato a fare bene la sua parte.

Papa Francesco ha detto che «è importante offrire ai cresimandi una buona preparazione, che deve mirare a condurli verso un’adesione personale alla fede in Cristo e a risvegliare in loro il senso dell’appartenenza alla Chiesa».

Se accogliete lo Spirito Santo nel vostro cuore e lo lasciate agire, cari ragazzi, scoprirete che Cristo stesso si rende presente in voi e prende forma nella vostra vita; attraverso di voi, sarà lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace. Pensate quanto  è importante questo: per mezzo dello Spirito Santo, Cristo stesso viene a fare tutto questo in mezzo a voi e per voi.

Insieme con voi ragazzi tutta la comunità cristiana ringrazia il Signore per questo dono e gli chiede che vi aiuti a vivere da veri cristiani, a camminare sempre con gioia secondo lo Spirito Santo che ci è stato donato. Coraggio, ragazzi: buon cammino di maturazione cristiana!